domenica 2 agosto 2009

Iqbal Masih

Era nato nel 1983 e aveva quattro anni quando padre decise di venderelo come schiavo a una fabbrica di tappeti per 12 dollari. Picchiato, sgridato e incatenato al suo telaio, iqbal inizia a lavorare per più di dodici ore al giorno. é uno dei tanti bambini che tessono tappeti in Pakistan; per salari da fame, circa una rupia al giorno( tre centesimi circa di euro). Cercò più volte di sfuggire al direttore della fabbrica, che lo puniva gettandolo in una sorta di pozzo nero senza aria, che iqbal chiamava ''la tomba''. Un giorno del 1992 iqbal e altri bambini escono di nascosto dalla fabbrica di tappeti per assistere alla celebrazione della giornata della libertà dal fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato (BLLF). Per la prima volta sente parlare di diritti e dei bambini che vivono in condizioni di schiavitù, proprio come lui e spontaneamente decide di raccontare la sua storia. La storia fa molto scalpore al cieco e sordo mondo civile. Durante la manifestazione conosce Eshan Ullah Khan, leader del BLLF, e il sindacalista lo accompagnerà in tutto il mondo a raccontare la sua storia divenendo simbolo dei bambini lavoratori. una delle sue ultime parole è da grande voglio diventare avvocato e lottare perchè i bambini non lavorino, perchè le uniche cose che devono avere in mano un bambino sono una matita e i colori. Iqbal ricomincia a studiare, senza interrompere il suo impegno di piccolo sindacalista. Nel 1994 ottenne una borsa di 15000 dollari che impiegò per costruire una scuola per bambini. A causa del duro lavoro e dell'insufficenza di cibo Iqbal non era cresciuto correttamente: all'età di 10 anni aveva già il volto di un vecchio e le mani distrutte per il lavoro e il malnutrimento. Il 16 aprile 1995 gli sparano mentre corre in bicicletta nella sua città natale, Muridke.


é cosi triste leggere questa storia, ma ancor di più pensare che possano esistere mostri che per il profitto rubino la vita a dei bambini, e forse siamo tutti responsabili di questo, perchè nel nostro mondo dorato facciamo finta di nulla. Questo piccolo spirito forte lotta ancora oggi, e assume nei suoi occhi tutta la sofferenza dei bambini a cui hanno rubato la l'infanzia. bisogna dar voce alle lore lacrime

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