martedì 4 agosto 2009

Cos'è l'arte?

Alcune volte, in determinate situazioni, mentre siamo alle prese con un libro, o con un dipinto o un'opera architettonica o prestando ascolto ad un opera musicale, le nostre sensazioni vengono vibrate. E' certamente lecito riuscire a comprendere il perchè in ognuno di noi tali sentimenti vengono smossi, il perchè tali messaggio ci colpiscano così profondamente. Il tema della discussione non è certo se è la piena consapevolezza di concepire il messaggio lanciato dall'artista, bensi l'apertura sensibile del nostro animo culturale. Ovviamente le interpretazioni ad un certo evento artistico possono essere tra le più differenti, tra individui che per alcuni aspetti possono presentarsi su tanti aspetti umani ''simili'' tra loro. L'interpretazione all'arte forse si compone di due passaggi, una figurativa che permette di aprire una prima porta conoscitiva e un secondo passaggio che invece entra nel confronto tra se stesso e l'opera stessa. Perciò essa è sintesi del mondo intero, o meglio del nostro modo di vedere il mondo intero. L'arte si evolve nel tempo? E' una domanda che certamente è difficile dare una risposta, perchè essa è soggetta ad una contestualizzazione. Il linguaggio artistico trasmette più di ogni altra cosa, ma si trova chiuso nel mondo in cui si è formato. Quando valorizziamo un'opera d'arte, non solo la soggettivià entra nel processo di valutazione, ma anche alcuni fattori attinenti all'oggettivo, non solo il gusto estetico ha un'ultima parola, ma anche il contenuto informazionale e storico che, ad un certo punto, sappiamo di quell'opera e l'individuo che la consuma. L'uomo e l'opera si educano a vicenda dal punto di vista estetico. Anche se ogni soggetto valorizza nel suo modo proprio, in funzione alle sue volontà, pacere e interessi, egli usa criteri incorporati nei modelli culutrali del suo gruppo. L'opera è aperta al pubblico ma si chiude nel momento in cui qualcuno la interpreta. L'arte, e l'artista deve avere una carattersitica importantissima, cioè quella di riuscire ad ottenere un allontanamento dall'empirismo. Non deve seguire particolari legge evolutive, perchè l'arte non deve essere evoluzione come ad esempio lo è la scienza. Non parte da presupposti e da basi precedenti, bensi deve distaccarsi da questa prassi e far si che l'arte sia come una scheggia impazzita nel tempo, fuori da ogni contestualizzazione temporale e culturale. Ovviamente mi scuso se ne parlo come di un argomento astratto, anche se non è cosi; perchè ci si deve comunque prefigurare la prospettiva che ogni singola opera d'arte nasca da una sensazione. Le sensazioni di piacere non dipendono dalla costituzione degli oggetti esterni ma dal sentimento proprio a ogni essere umano; poichè fanno parte della natura umana del singolo soggetto, tutti i sentimenti possono essere soltanto arbitrari e relativi.La scienza empirica e la partizione dello spazio, la matematica misura mentre le arti ripartiscono lo spazio e il tempo.Il bello piace il piacevole diletta. Per Shopenhauer l'arte ha un doppio valore, quella dela ragione per la quale consente di raggiungere le alte vette ed astrazioni della matematica e della fisica. Il vero requisito per tale conoscenza è l'evasione, pur momentanea della volontà. é concepire un'arte significa valutare il grado di allontanamento della voltontà.
''Pro captu lectoris, habent sua fata libelli''(nelle mani dei lettori, i libri hanno la loro sorte''

1 commento:

  1. mi sono appassionata molto a questo scritto..

    soprattutto a quanto sia vero che "l'opera è aperta al pubblico e si chiude nel momento in cui qualcuno la interpreta"!

    guardo sempre all'arte con la mia ignoranza.. la cultura ci permette di cogliere delle realizzazioni artistiche la loro contingenza e il loro contesto.. ma la sola cultura nn può bastare per essere fruitori di un'opera d'arte. già solo per il fatto che non è servita la sola cultura a realizzarla.un letterato non è un poeta necessariamente, unos torico dell'arte non è un artista necessariamente.
    bisogna entrare ingioco con ciò che c'è difronte ai nostri occhi entrarci con tutto ciò che siamo e quello che ci trasmette.

    io sono convinta che anche per le opere d'arte ce ne siano una nessuna e centomila.

    un'opera d'arte è la realizzazione di un'artista ma diventa mille opere per ogni persona che assiste, che guarda, che partecipa, che interiorizza l'opera, e nessuna di esse è piu reale dell'altra.più vera dell'altra. nell'arte non esiste la verità.
    l'arte è per me una espressione di un singolo che si fa portatore della propria visione ma che chiama in gioco ogni persona fuori dal tempo e dalla geografia che voglia comprendere o anche solo sentire


    metti in campo un tema che mi affacsina da sempre
    perdona lo "sproloquio"

    ilaria

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