lunedì 5 ottobre 2009

Theodor Dreyer

Un giorno, sembra cosi lontano, guardavo la tv, e fui cosi colpito da un film. Come ipnotizzato. Le immagini che scorrevano in bianco e nero, la sequenza di quegli occhi grandi, cosi espressivi. Scopri il cinema, quella sera, scopri che sulla bobina vi era dipinta una sequenza, immagini che lasciavano senza fiato: Scopri il cinema d'autore, Theodor Dreyer, il cinema espressionista, un cinema che si perse nella notte dei tempi, scandite dalle sue note. Le sue immagini mi rimasero cosi impresse, incredibile. Il suo debutto come regista ebbe un successo limitato. La fama arrivò grazie al film il l'angelo del focolare, nel 1925 , ma il film che lo rese più celebre( quello che vi stavo narrando) è La passione di Giovanna d'Arco, uscito nel 1928. e fu il suo primo grande classico. Dreyer creò in questo modo un capolavoro di emozione che si divide equamente tra realismo e espressionismo.
Il film successivo fu Vampyr - Il vampiro (1932), una meditazione surreale sulla paura. La logica cede il passo alle emozioni e all'atmosfera in questa storia dove un uomo protegge due sorelle da un vampiro. Il film contiene molte immagini indelebili come l'eroe che sogna la propria sepoltura e l'animale assettato di sangue sul volto di una delle sorelle, mentre si trova rapita dall'incantesimo del vampiro. Entrambi i film non ebbero successo ai botteghini e Dreyer non girò altri film fino al 1943. In questa data si ha Dies Irae, un film sull'ipocrisia di chi aveva condannato le streghe. Con questo film Dreyer stabilì lo stile che avrebbe contraddistinto i suoi film sonori: composizioni accurate, cruda fotografia in bianco e nero e riprese molto lunghe.
Nel 1955 girò Ordet, . Sullo sfondo di una società che ha un rapporto controverso con la religione, Dreyer volle esaltare la fede dei semplici. L'ultimo film di Dreyer fu Gertrud (1964). Sebbene sia stato inferiore a quelli precedenti, suona come un testamento artistico dell'autore in quanto egli narra di una donna che, attraverso gli alti e bassi della sua vita, non biasima mai le scelte fatte.
Vi narro la vita di un uomo, che scelse di fare un cinema diverso, un cinema forse per molti indigesto, ma un cinema che ci lasciò un immenso bagaglio, un modello. Era forse un'altra epoca, forse irripetibile.

Nessun commento:

Posta un commento