domenica 11 ottobre 2009

I nuovi poveri

I nuovi poveri, con dignità o senza. Ormai dilaga questo nuovo fenomeno nelle aree urbane e non d'Italia. Cosa succede? Ma è la ripresa? Il lavoro manca? Nel 2010 saremo da traino, dicono i banchieri, eppure come rispondere a chi oramai vive senza soldi? Sono tornato nella mia città, eppure si vede un'apparenza sulfurea. Puzza questo, facce tristi dilagano affamate. ci può essere dignità nel cercare un tozzo di pane, nel rubarlo? Gli istinti sono una cosa, ma le necessità sono ben altre. Ieri ho visto gente normale chiedere un tozzo di pane, gente con occhi vitrei che non hanno più la possibilità di comprare una busta di pasta. Riflettevo su una frase di un signore che ho sentito'' oggi tutti voglio cantare ma nessuno vuol più suonare nella banda''. La povertà, quella materiale mi fa male al cuore, eppure questa è diretta conseguenza di quella morale? Può essere che il mondo giri sempre in un verso, allora è la triste conseguenza: accettiamo sornioni e rassegnati a remare verso la corrente giusta. Braccia e mente riverse in un unico grande meccanismo, il meccanismo che ci spinge verso un baratro dove non è possibile farvi più ritorno. Siamo quel che vogliamo essere, svolgiate menti che si affano nelle piccole cose e perdendo di vista i grandi obiettivi. Forse ultimamente sono un pò critico, ma questa aria tersa di accidia mi ha contaminato. Guardo lontano, ma non riesco più a capire se sono andato troppo oltre oppure mi trovo solo a pochi millimetri dal mio naso. La povertà spaventa, vorrei aiutare a cambiare questo mondo. Soffro tanto nel vedere gli anziani soli, senza nulla da mangiare, i diversamente abili buttati in mezzo alla strada, i bambini costretti a chiedere l'elemosina o lavorare per un dollaro al giorno. Eppure questo diventa normale, sulle strade; orami indifferenti camminiamo con la testa china, spaesati sono i nostri occhi, vuoti come lo stomaco dei senza tetto purtroppo.

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