sabato 5 settembre 2009

Fratellanza

Un colpo, romboante e fulmineo passò sopra le nostre teste...oramai era pura normalità...solo il solito squarcio nella notte...ci eravamo abituati. Il silenzio dopo, fu lacerato da urla strazianti, ci facevano impazzire. Era solo un'altra divisa fatta a brandelli, un'altra giovane vita spezzata, nient'altro; un numero a cui nessuno importa nulla. Coprirsi di gloria, mi chiedevano, ma come ci si può coprire di gloria nell'infamità....
Mi avvicinai, era una brutta ferita, gli occhi spalancati di un giovane, che non ricordavo mai di aver visto. Già giovane, peccato che non abbia avuto tempo per imparere nulla, ora ha un buco sul ventre, provocato da una scheggia da mortaio. Non c'era più nulla da fare, l'intestino fuoriusciva.
"Sento freddo...".
Guardai i suoi occhi, occhi increduli... presi una sigaretta, l'accesi e gliela porsi.
"Capitano, com'è la morte? Sa, ora mi capita di pensare alla vita, forse...".
"Eh già, ma non sforzarti".
"Sa, capitano, non ho mai avuto nessun sogno, nessuna aspirazione, forse mai come ora non ho mai desiderato tanto vedere mia madre...com'è stupido".
Cercai di mantenere la calma, non far trasparire nulla, la situazione era drammatica ma erano i suoi ultimi istanti."Non è stupido, ma tu la rivedrai".
"Già, capitano, già.....ora mi chiedevo, ma come è iniziata questa guerra? Non lo ricordo più".
"Le guerre hanno un inizio, una fine forse, ma non è una cosa che riguarda noi".
"Non voglio morire, non voglio..".
Non risposi.
"Avevo una casa, avevo una famiglia e vivevamo felici, perchè?".
"La guerra è una cosa sporca, siamo solo pedine, le strade per noi sono fatte solo per marciare...". "Già, sento freddo, com'è fredda questa notte".
Guardai il cielo... freddo....Il cielo era limpido limpido, una lieve brezza estiva accarezzava le nostre divise.
"Non sento nulla...".
Si lasciò andare in quel momento, per sempre. Non era la prima volta, ne sarà l'ultima volta che la patria si fregerà di un morto. Chiamateli eroi e verrò io stesso ad uccidervi con le mie mani; chimateli solo per nome, perchè qui si impara cos'è la vita. "Buonanotte amico mio".
Presi metà della sua piastrina, la strinsi nella mia mano...non provai odio per il nemico, perchè dovrei odiarlo? Ci vogliono insegnare ad odiare...sporca guerra.

Nessun commento:

Posta un commento